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PARCO DI MONZA: LA DISTRUZIONE  (dopo il concerto Gods of Metal).

Guarda come è stato ridotto il bellissimo Prato della Gerascia in occasione del concerto del 2 giugno 2016.
E c'erano pochi spettatori. Immaginatevi cosa succederà quando a settembre ce ne saranno 100mila (ligabue).
"Ci vorranno almeno 4-5 anni per recuperare il Prato della Gerascia", così ci spiegano persone competenti. A una condizione, però: il Prato va lasciato riposare per almeno una settimana, prima di partire con i lavori di ripristino.
Nuovi concerti incombono: ci sono appuntamenti previsti da qui a settembre, quando arriverà la 4 giorni di ligabue.
Un manto erboso storico, un angolo di paesaggio prezioso ridotto a passerella per camion e furgoni.
Migliaia di euro di danni e un prato già progettato nel disegno originario del Canonica del 1810 danneggiato irrimediabilmente: chi paga?
I veri responsabili della vicenda: il sindaco di Monza, che è presidente del Consorzio Parco e Villa Reale e il direttore dello stesso.
Non solo. Da coinvolgere sono anche la soprintendenza e la sottosegretaria ai beni paesaggistici, cui abbiamo scritto perché intervengano e fermino le esibizioni incompatibili. Nessuna risposta, Le ricadute sono nulle per Parco e territorio monzese: gli unici introiti andranno alla SIAS (società che gestisce il circuito), che affitta gli spazi.


Il Comitato per il Parco ha convocato una conferenza stampa per annunciare la richiesta di intervento della Sovrintendenza di Milano e l’invito al rocker emiliano di un corposo dossier fotografico sulle condizioni dell’area della Gerascia dopo il concerto Gods of Metal dello scorso 2 luglio, lo stesso posto dove a settembre è in programma il "Liga Rock Park".

"L’area della Gerascia non è adatta per questo tipo di manifestazioni – spiega Bianca Montrasio, presidente del comitato. Stiamo parlando di un prato storico monumentale il cui uso, fra le altre cose, visto che è inserito nella concessione all’Autodromo, non può essere slegato rispetto a quello dell'impianto sportivo". Ma poichè, come si sa, l’Autodromo sta cercando di far quadrare i conti, lo fa con una serie di iniziative collaterali di richiamo fra i quali appunto rientra anche il concerto di Ligabue. Chiediamo questo punto che l’area della Gerascia venga quanto meno scorporata dalla concessione e che il concerto venga effettuato sul cemento dell’Autodromo.

Abbiamo scritto al Ministero dei beni e attività culturali (leggi la nostra mail - guarda le immagini: 1 - 2 - 3) per denunciare alla autorità competenti, usi, abusi, e danni quotidiani a un bene storico che non riesce a rientrare fra i beni Unesco solo ed esclusivamente a causa dell'ingombrante presenza dell’Autodromo.
Leggi la risposta del Sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni.

Presenteremo un esposto in procura. Roberto D'Achille, avvocato del comitato, ritiene che "l’organizzazione di concerti sull’area della Gerascia configurerebbe la violazione di una mezza dozzina di articoli del codice penale: si va dal danneggiamento di patrimonio storico e archeologico al danneggiamento di habitat ambientale".
La premessa dell’azione legale risiede nell’utilizzo che Sias (la società che ha in gestione la pista di Formula 1) fa del prato della Gerascia. Come viene scritto nel testo dell'ultima concessione alla società che gestisce l’Autodromo, vi è "obbligo di scoraggiare l’uso improprio di boschi e prati". Il paragrafo 4.2.C parla chiara: bisogno usare il verde per valorizzare l’Autodromo. Codice penale alla mano, gli esponenti del Comitato A. Cederna hanno sbobinato gli articoli 733, 733 Bis e 639. Riguardo la deturpazione del patrimonio storico, dell'habitat naturale e dei beni pubblici, la Gerascia ricade in queste ultime 3 categorie. Dai concerti alla Procura, il passo è breve. Inoltre, come ha sottolineato Bianca Montrasio, delegata del Comitato per il Parco, l’esposto "è l’unico strumento rimasto per agire".

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