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Eventi e manifestazioni organizzatete dal Comitato
Monza Arengario 8 giugno 2018 - Festival dei rondoni 2018 a Monza
Sono le 19 e Matteo è già all’arengario in attesa dei partecipanti. In spalla il suo zaino strapieno. Di cosa? Lo scopriremo durante la passeggiata. Eh sì… perché oggi è il giorno di una bella iniziativa da lui organizzata nell'ambito del Comitato Parco A. Cederna e del Circolo di Legambiente monzese: “Il Festival dei rondoni 2018 a Monza”.
Puntuali gli interessati e non manca un fotografo, Virginio Speziali, pronto a catturare dettagli interessanti, incuriosito dal tema. E poi c’è Nora Ha, naturalista tedesca, conoscitrice di molte specie di animali: lei non è mancata neanche alle passeggiate precedenti, come quando, qualche settimana fa, sempre all’Arengario, ci si è trovati con Matteo per andare ad ascoltare il canto degli uccelli e riconoscerne le differenze: era il 19 maggio ed erano le 5 di un sabato mattina…
Sembra proprio che Monza si presti per le osservazioni a naso in su, con binocolo in mano.
L’orario di oggi è strategico…perché è proprio al tramonto che è più suggestivo osservare i rondoni in volo e ascoltare il loro canto…
Ma andiamo con ordine senza anticipare nulla di ciò che Matteo spiegherà passo passo…
Un gruppo di 12 persone è pronto! Si parte quindi.
Perché un festival dei rondoni a Monza?
Matteo dice subito che in realtà si tratta di un’iniziativa nazionale voluta da Mauro Ferri, un ex-veterinario, ora in pensione, e grande appassionato di rondoni. Non fa in tempo a finire la frase: Matteo si interrompe perché Nora gli fa notare che un gruppo di rondoni sta attaccando un gheppio, proprio sopra le nostre teste. Non abbiamo ancora iniziato a parlare di rondoni che già gli stessi catturano la nostra attenzione con questo irruento ingresso nei nostri discorsi…
A Matteo viene subito in mente un rapace, lodolaio, capace di cacciare rondini in volo. A Monza c’è questo uccello.
E il gheppio? “Che ci fa qua? E’ normale?” chiede una persona del gruppo. Sembra proprio di sì, tanto è vero che i tedeschi definiscono il gheppio con un termine che significa “il falco delle torri” perché vive dove ci sono campanili e nidifica sugli edifici più alti. Allora non male l’arengario per il gheppio. Al bar della Torretta, nei Giardini della Villa Reale, una coppia di gheppi sta facendo il nido. Curioso. Perché i gheppi alla Torretta devono vederne davvero tante…ma questa è un’altra storia, un po’ rumorosa, di cui si è parlato a suo tempo.
Torniamo al nostro buon Ferri. Tutto si può dire di lui, ma non che sia un bravo grafico, organizzatore di notizie. Al massimo lui immagazzina, sì…spiega Matteo: Ferri raccoglie informazioni, tante, da ogni parte…e di questo gli siamo grati. Ha creato un gruppo che guarda caso si chiama “FESTIVAL DEI RONDONI - SWIFTS & FUN 2018” con obiettivi precisi che Matteo descrive quasi in modo schematico: capire dove si trovano i rondoni, quanti sono, ma soprattutto – e qui arriva la parte più attivista del gruppo – tenere orecchie e occhi aperti per sapere se gli edifici in cui vivono i rondoni subiranno lavori di ristrutturazione. Cosa c’entra? Potrebbe chiedersi chi non conosce le abitudini di questi straordinari uccelli. C’entra eccome! Ma per capirlo ci spostiamo davanti al municipio.
Ancora un attimo però…
“Avete sentito? Questo è il grido, lo stridìo del rondone!” dice Matteo.
È il momento per Matteo di aprire il suo zaino per prendere un manuale illustrato con descrizione e foto di uccelli. Mostra l’immagine del rondone e finalmente ecco una presentazione del protagonista della nostra passeggiata: il rondone ha un corpo strutturato a mezzaluna. Spontanea la domanda del pubblico che chiede la differenza tra un rondone e una rondine. Matteo se l’aspettava? Secondo me, sì. Ed ecco pronta la risposta: come distinguere questi uccelli migratori? Intanto la rondine è poco presente in città e fa un verso diverso, ha la coda più corta, con una biforcazione a forchetta. Una signora racconta di come in costa ligure abbia osservato rondini con petto rosso. Interessante. l rondoni hanno zampe cortissime tanto che se si posano a terra, hanno poi grosse difficoltà a riprendere il volo. Per questo motivo possono addirittura dormire volando ad alta quota, a migliaia di metri da terra: trovano in volo insetti, ma si nutrono anche di ragni che scovano facilmente tra le fessure dei palazzi. Si posano solo quando nidificano, il che avviene in cavità di edifici o buchi di alberi. E qui torniamo al discorso del tenere d’occhio i lavori di ristrutturazione degli edifici scelti dai rondoni.
Ma ci sono tipi diversi di rondoni: abbiamo il rondone maggiore, per esempio. A San Siro sono presenti centinaia di esemplari. Poi c’è il rondone comune che si distingue per il suo stridìo lungo, molto forte. E poi, signori e signori, una specie tipicamente monzese: il rondone pallido! Mediterraneo con un particolare suono bisillabico.
Dallo zaino Matteo tira fuori uno strumento per far ascoltare ai presenti questi suoni.
Nel frattempo altre due persone si uniscono al gruppo. Benvenute!
La colonia monzese di rondone pallido conta circa 75 nidi, tra Municipio ed edifici vicini. Ci sono i piccoli di rondone. Gli adulti entrano volando nelle persiane del municipio: un posto sicuro, visto che queste persiane sono bloccate da tempo e neanche a forza le si riesce a muovere. I giovani rondoni sfioratori, di circa 2-3 anni d’età, sono davvero bravi a controllare dove ci sono i buchi per poi tornare a fare nidi negli anni successivi, quando avranno 4 anni. Che cosa straordinaria! I rondoni si infilano nelle fessure delle persiane, proprio come stanno facendo in questo momento in cui li stiamo osservando.
Se si dovessero fare dei lavori di manutenzione o di ristrutturazione, che fine farebbero i nidi dei rondoni? Ecco spiegata la questione. Si è già parlato con gli assessori e con l’ENPA visto che il Comune di Monza ha in mente di fare dei lavori di sistemazione della facciata del municipio.
Attenzione: si tratta di un monumento vivo! Ma che significa? E anche qui Matteo torna a parlare di Ferri che ha adottato questo termine per indicare gli edifici che permettono ai rondoni di nidificare. Pure le buche pontaie, fatte per sostenere un’impalcatura di ponteggio, per l’alloggiamento delle travi di legno, sono importanti per i rondoni.
Bello sarebbe organizzare giornate per il conteggio dei nidi, ma il rischio è che se non si è appassionati, ci si può un po’ annoiare…
Un gruppo di lavoro a Carmagnola (TO), coordinato da un importante ornitologo svolge da tempo studi approfonditi sui rondoni locali.
Alziamo gli occhi al cielo e ne vediamo tanti di rondoni, mentre il nostro giro prosegue verso il Duomo. Passiamo vicino all’edificio del Credito Italiano perché anche lì, sotto al cornicione, si può osservare qualcosa. Il fotografo prova a fare qualche scatto.
Ma ci vuole pazienza.
Nel gruppo tanto desiderio di saperne di più.
E così andiamo avanti con la nostra passeggiata a scrutare, tra i quartieri del centro storico, ogni movimento di volatili mentre dall’alto, da molto alto, i rondoni forse ci osservano a loro volta…