antefatti
1841 «Tutti i nazionali e stranieri visitatori del Parco Monzese ammirano il Bosco Bello ed in nessun altro parco sì d’Italia che dell’oltremonte asseriscono aver giammai incontrato una selva sì maestosa con una serie di viste sì sorprendente. Crescono d’assai i pregi di questo bosco per chi sappia che sino dal secolo XIV egli godeva di storica fama.»G.A. Mezzotti "Passeggiata nel Real Parco di Monza".
1922 «Noi fummo e siamo sempre contrari all’autodromo nel parco perché, costruendo in esso la pista, si arriverà un giorno non molto lontano alla sua completa deturpazione... Tanti alberi tagliati, altrettanti trapiantati. Ma chi ci crede più?»
Il Cittadino, 22 giugno 1922Nel gennaio del 1922 la decisione di costruirlo. Sull’ubicazione dell’impianto si fanno parecchie ipotesi: dalla brughiera di Gallarate, dove oggi c’è l’aeroporto della Malpensa, all’area della Cagnola, allora periferia di Milano. Infine la scelta cade sul Parco cintato di Monza. Per la realizzazione dell’autodromo si costituisce, in seno all’ACI di Milano, la SIAS (Società Incremento Automobilismo e Sport). Pochi giorni dopo la posa della prima pietra (fine di febbraio) il sottosegretario alla Pubblica Istruzione ordina la sospensione dei lavori per motivi di "valore artistico, monumentale e di conservazione del paesaggio". Alla fine del mese di aprile si arriva a un compromesso: l’autodromo si fa, ridotto a 10 km., su un’area di 340 ettari. Il 15 maggio riprendono i lavori sotto la guida di Vincenzo Lancia e Felice Nazzaro e, il 28 luglio, Pietro Bordino e lo stesso Nazzaro, a bordo di una FIAT 570, effettuano il primo giro di pista ufficiale.
1925 Su progetto dell’arch. Paolo Vietti Violi, nello spazio compreso fra le ville Mirabello e Mirabellino, venne realizzato un ippodromo che disponeva di due piste e di due tribune in legno in stile Liberty – l’inaugurazione avvenne il 22 marzo 1925. Rispetto al dissenso suscitato dalla costruzione dell’autodromo, il nuovo impianto fu accolto con maggior favore perché giudicato compatibile con l’ambiente in cui si inseriva.
L’ultima corsa, il Grande Cross Country di Monza, fu disputata nel 1976. Il 22 gennaio 1987 un incendio distrusse quel che rimaneva delle tribune. Le cause dell’incendio non sono state accertate.
1973 CINQUANT'ANNI DOPO... Il 20 maggio 1973 il WWF e l’AGESCI di Monza organizzano un raduno all’interno del Parco per manifestare contro la motorizzazione dell’area verde - all’epoca le auto potevano liberamente entrare e parcheggiare sui prati.Contemporaneamente, sulla pista dell’autodromo si svolgeva la gara motociclistica del Gran Premio delle Nazioni durante la quale – alle 15.05 – avvenne l’incidente in cui morirono Renzo Pasolini e Jarno Saarinen.
1977 Operazione: "LAMBRO PULITO"
WWF e AGESCI decidono di organizzare un’operazione di pulizia delle rive del fiume con queste motivazioni:- rispondere all’emergenza dovuta all’alluvione dell’autunno 1976;
- organizzare una manifestazione che avesse lo scopo di denunciare alle autorità competenti i problemi dell’inquinamento idrico e ambientale del territorio del Parco di Monza;
- sensibilizzare e coinvolgere i cittadini riguardo ai problemi della tutela ambientale non solo a "parole", ma attraverso l’esperienza diretta di partecipazione popolare stabile e aggregante
Tutti questi motivi erano riassunti nello slogan della manifestazione: "Anche il Parco è tuo".
1978 «Non ti perdono gli alberi abbattuti a migliaia per un autodromo che mai avremmo dovuto costruire nel solo parco degno che ci resta, c’erano tanti terreni brulli o umidi da riscattare e nobilitare.
Nossignori, si è sconciato il Parco di Monza. Sacrilegio e pistolaggine»
Gianni Brera, giornalista sportivo e scrittore.
1978 DAL 1° OTTOBRE PARCO DEMOTORIZZATO!«Non par vero di esserci riusciti. Anni di lotta, di speranze, di disillusioni e finalmente il risultato: via le macchine dal Parco. Ne siamo felici anche se è solo un inizio. Altri seri impegni ci attendono in questa “lotta di liberazione”.»Il Quartiere, periodico di informazione per un quartiere libero, ottobre 1978L’entusiasmo è destinato a spegnersi, le macchine tornano periodicamente a invadere l’area verde e solo di recente ai trasgressori vengono comminate sanzioni.
(auto parcheggiate)
1979 OLOCAUSTO NEL PARCO DI MONZAApprofittando del sonno morale di partiti, Regione, Sovrintendenza, associazioni varie e del silenzio dei cittadini monzesi sono stati sterminati:- 4 ippocastani
- 71 querce
- 22 platani
- 27 carpini
- 26 tigli
- 8 aceri
- 45 olmi
- 212 robinie
Non solo. Secondo il pretore di Monza Giuseppe De Luca i 7 box in via di ultimazione – box di cui prima non vi era traccia – non sono "nuove costruzioni" ma “ristrutturazioni” e per questa ragione non si può parlare di violazione dell’art. 21 del Piano Regolatore Generale
(guarda le foto della devastazione).La tracotanza della SIAS ha vinto ancora una volta.
1980 MOLINO DEL CANTONE Nel mese di luglio, venute a conoscenza di una proposta della Giunta (2 aprile 1980) di assegnare alla Società Calcio Monza il Molino del Cantone, un gruppo di donne organizza una raccolta di firme di cittadini monzesi – su cartoline con l’immagine dell’edificio – per impedire “l’ennesimo esempio di privatizzazione”. Insieme alla protesta viene presentato un progetto di utilizzo consono al tipo di edificio legato ai mestieri dell’uomo che la società industriale presto catalogherà fra le abilità perdute.«La nostra posizione critica nei confronti delle scelte dell’Amministrazione Comunale è maturata negli anni e si è rafforzata tutte le innumerevoli volte in cui la politica di privatizzazione è stata privilegiata fino a divenire una connotazione precisa della realtà monzese. Ci siamo rese conto che questo tipo di scelta è essenzialmente dovuto ad una incapacità di gestire direttamente strutture, quando esistono, e servizi che siano di interesse sociale, quando non si tratti piuttosto di precisa volontà politica.»
(leggi il documento)
1985 - 87 Nel 1985 nasce il progetto, promosso da aderenti al WWF, Legambiente e AGESCI, di creare nel Parco di Monza un Centro di Educazione Ambientale dedicato a studenti di vario ordine e grado.
Il progetto strutturato in dettaglio – che in origine prevede come sede la Cascina Cernuschi – si realizza nel 1987 e prende il nome di CREDA (Centro di Ricerca Educazione e Documentazione Ambientale) con sede in Villa Mirabello.
Attualmente del progetto originario è rimasta attiva la Biblioteca Comunale del Parco in Villa Mirabello, intitolata a Bruno Di Tommaso, una delle colonne portanti delle battaglie per l’ambiente a Monza.